Pubblicata da Inail, in formato cartaceo e digitale, i 10 fascicoli della nuova edizione de “La sicurezza in ospedale”, la pubblicazione curata dalla Consulenza tecnica accertamento rischi e prevenzione (Contarp) che fornisce a datori di lavoro, servizi di prevenzione e protezione, medici competenti, uffici tecnici, esperti qualificati e manutentori gli strumenti per monitorare le condizioni di igiene e sicurezza sul lavoro e individuare i pericoli presenti. I 10 fascicoli che la compongono possono essere scaricati online e sono accompagnati da un software che semplifica la procedura per individuare i pericoli a cui sono esposti personale, pazienti e visitatori
Nel 2010 oltre 15mila infortuni. In Italia gli addetti del comparto sanità sono 800mila e circa la metà lavorano in oltre 1.300 tra ospedali, case di cura, istituti, cliniche e policlinici universitari pubblici e privati, di cui ogni anno usufruiscono 10 milioni di persone. Gli infortuni denunciati all’Inail nei servizi ospedalieri nel 2010 sono stati 15.417, in calo del 2,5% rispetto all’anno precedente. Le denunce relative agli infortuni in itinere, avvenuti cioè nel tragitto tra la casa e il lavoro, sono stati invece 2.873, il 18,6% del totale.
La maggioranza delle denunce per infermieri e portantini. Le professioni che hanno fatto registrare il maggior numero di denunce di infortunio sono quelle proprie del comparto: in primo luogo gli infermieri (46%), seguiti da portantini (22%), medici (poco meno del 6%), impiegati, operatori di riabilitazione, assistenti delle persone con disabilità e inservienti. Nello stesso anno le malattie professionali nel settore sono state 542, il 25% in più rispetto al 2009, e nel 40% dei casi si è trattato di patologie relative ad affezioni dei dischi intervertebrali.
Un ambiente complesso e vulnerabile. I rischi a cui sono esposti lavoratori, pazienti e visitatori in ambito ospedaliero sono molteplici. L’elevata complessità che caratterizza questi ambienti di lavoro, sia dal punto di vista strutturale, sia da quello impiantistico e funzionale, li rende infatti particolarmente vulnerabili nelle situazioni di emergenza, come nel caso di un incendio, un’esplosione o un terremoto, mentre l’elevata esposizione dovuta all’affollamento, alla presenza di pazienti non autonomi e ai contenuti tecnologici, aumenta molto i rischi.
Molte criticità da gestire. Le maggiori criticità, rilevate nel corso dei numerosi sopralluoghi effettuati dal gruppo di lavoro che ha curato la realizzazione della pubblicazione, sono legate a problemi di comunicazione tra i diversi servizi e infrastrutturali, derivanti dal fatto che alcuni ospedali hanno sede in vecchi edifici che comportano sforzi elevati per la messa in sicurezza e il mantenimento in efficienza. In altri casi, i lavori sono affidati a ditte esterne e non verificati, i controlli sono troppo generici o cadenzati con lunghi intervalli di tempo, e il servizio di prevenzione e protezione può contare su persone in numero insufficiente oppure non formate adeguatamente per affrontare i rischi presenti nella struttura.
Le liste di controllo suddivise per unità operative e rischi. Per aiutare i datori di lavoro nel monitoraggio dei livelli di sicurezza e nella valutazione dei rischi, i 10 fascicoli di cui si compone “La sicurezza in ospedale” forniscono una serie di liste di controllo suddivise per unità operative e rischi: antincendio, apparecchiature elettromedicali e rischio elettrico, luoghi di lavoro, rischio biologico, rischio chimico, chemioterapici e antiblastici, movimentazione dei carichi e dei pazienti, radiazioni, rumore e videoterminali, rifiuti e trasporti, sorveglianza sanitaria, informazione e formazione. Le liste si articolano in domande formulate tenendo conto dei requisiti di legge, di norme obbligatorie o facoltative, linee guida e buone prassi; e anche dei fattori di rischio emersi durante i sopralluoghi presso strutture ospedaliere e dai colloqui con il personale, oltre che dalla condivisione di procedure già implementate e dall’esperienza dei compilatori.