Nella centrale nucleare francese di Tricastin sabato scorso 2 luglio si è verificata un’improvvisa esplosione e una densa nube di fumo si è alzata sulla zona circostante e sui comuni di Saint-Paul-Trois-Châteaux, Pierrelatte, Bollène e Lapalud. Una zona della Francia, la regione del Rodano – Alpi, distante appena 300 km in linea d’aria da Torino. Le autorità del Dipartimento di Drome hanno tranquillizzato la cittadinanza dichiarando che si trattava di un trasformatore elettrico esterno ai 4 reattore nucleari attivi. Il problema è che non è il primo incidente per la centrale nucleare di Tricastin. Appena tre anni fa, infatti, si è verificata una perdita di 30 metri cubi di una soluzione d’uranio, che ha contaminato i fiumi limitrofi La Gaffière e Auzon. Inoltre, Electricité de France (Edf), compagnia nazionale che gestisce il sito e che insieme ad Enel doveva costruire e gestire anche le centrali nucleari in Italia, non è certo famosa per il suo comportamento corretto. Nel 2009 ci fu infatti un’audace inchiesta giornalistica della tv Arté, che denunciava lo stoccaggio illegale di scorie nucleari in Siberia. In ogni caso l’attività dei reattori è stata confermata per altri 10 anni.
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