In pochi sono a conoscenza della normativa e dell’adeguata valutazione dello stress lavoro-correlato nonostante, in tempo di Covid-19 e date le molteplici criticità nelle modalità di lavoro in remoto, questa sia una problematica molto diffusa attualmente.
Smartworking e stress lavoro correlato
Molte delle ricerche qualificate condotte negli ultimi tempi hanno dimostrato che, tra gli effetti negativi del lockdown, non figurano solamente ricadute dirette, di cui stiamo avendo già riscontri, ma che esso ha generato un rischio “latente” che spesso viene sottovalutato ma che può creare, sull’arco del breve termine, effetti altrettanto problematici e negativi: lo Stress Lavoro-Correlato che ha avuto, in questi ultimi mesi, dei picchi anomali.
In effetti, con l’introduzione dello Smart Working che, a sua volta, ha presentato aspetti benefici quanto deleteri, il rischio da Stress Lavoro-Correlato non è stato valutato compiutamente, come richiede il D.Lgs. 81, a causa della priorità rivolta alla gestione al contenimento della pandemia da Covid-19.
Stress lavoro correlato e depressione
Uno dei primi sintomi correlati a questa problematica è la depressione che, contrariamente a quanto si possa pensare, non interessa solo la sfera emotiva e l’umore, ma può interessare anche la sfera del malessere fisico con mal di testa, disturbi del sonno, fatica cronica. Segnali questi che evidenziano come si possa facilmente incorrere nel rischio lavorativo di Stress Lavoro-Correlato, percependo disturbi di varia natura come quelli brevemente accennati.
Smartworking: aspetti positivi
Quando si parla in generale di varie modalità di lavoro in remoto a casa spesso si presentano solo quelli che sono gli ipotetici benefici messi in evidenza dal lockdown. Lavorare “da casa”, infatti, dovrebbe comportare una serie di vantaggi “positivi” che riguardano: miglioramento dell’equilibrio tra lavoro e vita privata; minori giorni di assenza; maggiore rispetto delle scadenze; minori costi della struttura aziendale; possibilità di lavorare, nonostante la mobilità ridotta a causa di malattia o disabilità; riduzione dei tempi e dei costi del pendolarismo; orari flessibili e maggiore spazio decisionale per gestire l’orario di lavoro; possibile aumento dell’autonomia sul lavoro; mangiare in maniera sana, praticare esercizio fisico; riduzione dell’inquinamento urbano.
Smartworking: le negatività
Invece, per contro, si presentano una serie spesso poco presa in considerazione di aspetti negativi. Non a caso, infatti, alcune recenti ricerche hanno messo in evidenza come il lungo periodo di lockdown abbia di fatto reso ogni singola “persona” sempre iperconnessa e non solo per l’utilizzo “forzato” delle piattaforme digitali, ma anche perché ciascuno deve rapportarsi continuamente e puntualmente non solo al Datore di Lavoro ma anche ai Dirigenti o ai Superiori. Queste dinamiche conducono l’individuo a sentirsi costantemente “sotto pressione” per soddisfare sempre di più i bisogni produttivi, dovendo dimostrare costantemente la qualità e la quantità del lavoro svolto.
Questo, ovviamente, comporta uno stato di ansia da cui si hanno potenziali sviluppi di Stress Lavoro-Correlato, accompagnati da altri aspetti negativi come quelli riguardanti: diminuzione dello spazio fisico e psicologico tra vita privata e vita lavorativa; giornate tutte eguali; isolamento e mancanza di accesso alla condivisione di informazioni; cambiamenti nella natura delle relazioni di lavoro sociale (colleghi, capi, dirigenti) a causa della distanza; lunghe ore di lavoro possono diventare un inconveniente se il lavoratore non impone un limite di tempo; svolgere attività lavorative al di fuori del normale orario lavorativo; confrontarsi con i problemi da solo, senza un adeguato supporto e confronto con colleghi e superiori; aumento dei rischi di salute e sicurezza sul lavoro se non viene effettuata una corretta valutazione dei rischi.
Stress lavoro correlato: la disinformazione
Tutti gli aspetti evidenziati, nel loro insieme, possono comportare l’aumento dello Stress Lavoro-Correlato e di particolari patologie interconnesse a esso. Alcune interviste effettuate a campioni di lavoratori hanno infatti evidenziato come molti di questi: hanno lavorato almeno un’ora in più al giorno; le giornate sono iniziate in anticipo per terminare più tardi; si sono avute difficoltà a staccare la spina a fine giornata; tempo eccessivo dedicato al lavoro non dovuto a esigenze economiche o a richieste lavorative; pensieri ossessivi e preoccupazioni collegati al lavoro come scadenze, appuntamenti, timore di perdere il lavoro, rapporti con Dirigenti e Capi; poche ore dedicate al sonno notturno con conseguenti irritabilità.
Problematiche queste inevitabilmente connesse allo Stress Lavoro-Correlato, le quali però risultano essere ancora in buona parte sconosciute sul territorio italiano, anche se in altri Paesi il fenomeno è diffuso da diversi decenni.
In Italia lo Stress Lavoro-Correlato non viene valutato così come previsto dal D.Lgs. 81/2008 per gli ostacoli legati a “disinformazione, ignoranza e mancanza di consapevolezza” all’interno dell’azienda.
Covid-19 e stress lavoro correlato
L’attuale emergenza sanitaria da Covid-19, quindi, presenta, nei suoi risvolti sulla vita quotidiana e lavorativa dei cittadini, tutte le caratteristiche per potersi definire una situazione di Stress Lavoro-Correlato ed ecco perché il lavoro svolto esclusivamente da casa, dovrebbe essere riorganizzato su misura data l’attuale condizione in cui versa la maggior parte della popolazione e nella quale è molto probabile che prevalgano reazioni psicologiche da Stress.
Stress lavoro correlato: Gruppo Alis