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Smart Working e COVID-19: le criticità nelle modalità di lavoro in remoto

Covid-19: lo Smart Working ha portato i singoli a dover scegliere gli “spazi” più consoni per lo svolgimento dell’attività lavorativa. Non si è posto il giusto focus, però, su tutte le dovute accortezze in materia di salute e sicurezza sul lavoro da mantenere all’interno dell’ambiente domestico.

Smart Working e scelta degli spazi

Con la modalità di lavoro Smart Working, messa in atto dalla dirigenza pubblica e privata, inoltre, è stato introdotto il concetto della “scelta degli spazi”, perché in seguito all’emergenza Covid-19 la tendenza a lavorare al di fuori del normale ambiente di lavoro, ha portato i singoli a dover scegliere gli “spazi” più consoni per lo svolgimento dell’attività lavorativa. Non si è posto il giusto focus, però, su tutte le dovute accortezze in materia di salute e sicurezza sul lavoro da mantenere anche – e soprattutto –  all’interno dell’ambiente domestico.

Valutazione dei rischi: gli infortuni domestici

L’approccio prevalente su questo argomento, infatti, porta a considerare normalmente l’ambiente domestico come un luogo sicuro che comporta nella maggior parte dei casi l’abbassamento della soglia dell’attenzione nei confronti dei potenziali rischi: ogni anno, in Italia, si verificano nell’ambiente domestico mediamente 8.000 morti contro una media di 1.000 morti sul lavoro. Perciò il fenomeno dello Smart Working, nel suo complesso, ha fatto emergere con chiarezza la necessità di considerare, l’ambiente domestico come un luogo potenzialmente più a rischio per la salute e la sicurezza di tutti coloro che ci abitano e ci lavorano.

I rischi domestici 

Questo elevato fenomeno infortunistico presente nell’ambiente domestico è dovuto alla presenza di numerosi e differenti “Rischi domestici” (cadute, scivoli, scale sprovviste di corrimano, scale pieghevoli) che vanno a caratterizzarsi ancora più specificamente per ogni ambiente dell’abitazione:
– Rischi in cucina: come mobili pensili sopra la zona fornelli, utilizzo improprio del forno a microonde, della pentola a pressione, utilizzo di utensili e lame;
– Rischi in camera da letto: come fumare a letto, lasciare giornali o riviste troppo vicino alla lampada;
– Rischi in bagno: come mancanza di tappetini antiscivolo, utilizzo di apparecchi elettrodomestici con mani umide o bagnate;
– Rischi nelle stanze o nello studio: come prese di corrente, libri e soprammobili che possono cadere, spigoli vivi, arredi non ergonomici;
–Rischi elettrici: come cavi elettrici a pavimento, prolunghe sotto i tappeti, prese multiple, acqua su impianti elettrici sotto tensione, apparecchi elettrici su bordo lavandino o vasca;
–Rischio gas: come le fughe, chiusura valvole alimentazione;
–Rischio fuoco: come elementi infiammabili vicino ai fornelli, prodotti combustibili tipo alcool e trielina.

Le indicazioni in materia di svolgimento in sicurezza dell’attività lavorativa

Tutti rischi da non sottovalutare, soprattutto alla luce delle indicazioni relative allo svolgimento in sicurezza dell’attività lavorativa “esclusivamente da casa”. Le “raccomandazioni generali” in materia di salute e sicurezza sul lavoro indicano, infatti, che “le attività lavorative non possono essere svolte in locali non abitabili come soffitte, seminterrati, rustici, box; le pareti non devono avere tracce di muffe; l’impianto elettrico e termoidraulico devono essere a norma; l’illuminazione deve essere naturale schermando le finestre con tendaggi o tapparelle e ove non possibile deve essere assicurata una illuminazione artificiale generale e da tavolo per garantire un illuminamento localizzato; deve essere assicurato un contrasto appropriato tra lo schermo e l’ambiente circostante; deve essere evitato il fumo attivo e passivo.”

Smart Working e Stress Lavoro-Correlato

Anche se, per quanto riguarda il fenomeno infortunistico nel suo complesso, su questa modalità di lavoro mancano ancora dati e statistiche su tipologie e numero di infortuni che, normalmente, circolano per altre modalità di lavoro da remoto, questi potenziali “pericoli” presenti nelle nostre abitazioni hanno tutte le caratteristiche per poter definire l’ambiente domestico una situazione di potenziale Stress Lavoro-Correlato, soprattutto per la valutazione dei rischi che ogni singola persona è chiamata a effettuare rispetto alle attività lavorative da svolgere. La gestione e riorganizzazione della propria quotidianità nell’ottica della valutazione dei rischi possono creare un senso, anche latente, di inquietudine e ansia.

In conclusione, quindi, l’attuale situazione dell’emergenza sanitaria da Covid-19, ha tutte le caratteristiche per potersi definire una situazione di Stress Lavoro-Correlato ed ecco perché il lavoro svolto in questa modalità dovrebbe essere “riorganizzato su misura” da parte della “singola persona”, in una sorta di “auto organizzazione” e “auto gestione” della salute e della sicurezza sul lavoro, specie in un momento come quello attuale in cui, ancora immersi nel rischio contagio, è molto probabile che prevalgano reazioni psicologiche da Stress.

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