In Italia è allarme OGM, a un anno da Expo 2015, l’appuntamento che farà del nostro Paese la capitale mondiale dell’alimentazione. Consumatori, ricercatori, agricoltori, in rappresentanza di milioni di cittadini si mobilitano in attesa di una sentenza che può cambiare – oltre al cibo e all’ambiente – anche la nostra economia.
Il prossimo 9 aprile il Tar si pronuncerà sul ricorso presentato da un agricoltore friulano contro il decreto interministeriale che proibisce la semina di mais MON810. Se il ricorso fosse accolto, si rischierebbe di aprire la strada a semine incontrollate di colture geneticamente modificate. Tutto il comparto agricolo ne risulterebbe gravemente compromesso: un colpo durissimo per le nostre coltivazioni, il nostro “made in Italy”, le produzioni biologiche, le esportazioni e per la libertà di scelta dei cittadini.
La Task Force “Per un’Italia libera da Ogm”, composta da 37 associazioni, organizza il 2 aprile a Milano l’incontro “Verso Expo 2015: Nutrire il pianeta senza OGM”, per ribadire le ragioni del no all’agricoltura transgenica, in preparazione della mobilitazione del prossimo 5 aprile. Tra gli interventi, la testimonianza di un agricoltore statunitense che spiega come le coltivazioni OGM rappresentino una via a senso unico.
La Task Force “Liberi da OGM”è composta da:
Acli · Adoc · Adiconsum · Adusbef · Aiab · Amica · Associazione per l’Agricoltura Biodinamica · Assoconsum · As. Se. Me. · Campagna Amica · Cia · Città del Vino · Cna Alimentare · Codacons · Coldiretti · Crocevia · Fai · Federconsumatori · Federparchi · Firab · Focsiv · Fondazione Univerde · Greenaccord · Greenpeace · Isde · Lega Pesca · Legacoop Agroalimentare · Legambiente · Lipu · Movimento dei consumatori · Movimento difesa del cittadino · Slow Food Italia · Una.api · Unci · Upbio · Vas · Wwf