La sicurezza sul lavoro è fortemente compromessa dalla filiera dei controlli, dal mancato coinvolgimento delle imprese specialiste e da alcune norme del Regolamento attuativo del Codice Appalti. È questa la sintesi relazione di Finco, Federazione Industrie Prodotti Impianti e Servizi per le costruzioni, presentata in un’audizione in Senato, lo scorso 18 gennaio, nell’ambito della commissione parlamentare di inchiesta sugli infortuni e le morti bianche, e che si legge sul sito www.edilportale.com.
Per il direttore generale di Finco, Angelo Artale, le imprese specialiste non sono adeguatamente coinvolte nelle decisioni normative di settore, come invece accade per le aziende generaliste.
E così, oltre al criterio del massimo ribasso, che svantaggia le imprese più serie, il regolamento attuativo del Codice Appalti, pur giudicato apprezzabile, estende in modo pericoloso il subappalto alla realizzazione delle opere specialistiche, eliminando l’obbligo di specifici e rigorosi requisiti di qualificazione per i subappaltatori.
Stessi concetti per Anna Danzi, vice direttore di Finco, secondo la quale la riclassificazione di alcune opere specialistiche come lavorazioni generiche, consente che possano essere appaltate o subappaltate anche ad imprese non qualificate. Mancherebbero inoltre dei controlli effettivi sulle percentuali di ribasso, per cui in certi casi si arriverebbe a prezzi finali inferiori al costo del lavoro.
A tutto questo si aggiunge l’articolo 85 del Regolamento, che consente alle imprese appaltatrici di acquisire la qualificazione SOA per una quota dei lavori svolti dalle imprese subappaltatrici. Così, dopo un certo numero di contratti le imprese possono concorrere anche ad appalti per i quali non possiedono le necessarie competenze. L’eliminazione dell’Allegato A1, previsto nelle prime bozze del Regolamento, ha fatto venir meno l’obbligo per le aziende di possedere più severi requisiti di qualificazione.
Secondo Gabriella Gherardi, presidente di Aises, (Associazione Italiana Segnaletica e Sicurezza) il problema consiste nell’esternalizzazione di molte fasi delle lavorazioni. Spesso le ditte subappaltatrici offrono minori controlli e garanzie rispetto agli altri.
Allo stesso tempo, le imprese operanti nel settore delle opere specialistiche hanno difficoltà a partecipare alle gare o non hanno rapporti diretti con il contraente generale, ma solo con i subappaltatori.
Il senatore Pd Nerozzi, ha dichiarato che sulla situazione esposta continueranno le indagini della commissione parlamentare.