Riciclare nel modo corretto i nostri scarti agroalimentari ha un valore, non solo per l’ambiente.
Natale è passato e con lui anche le grandi abbuffate. Ma oltre alle tante considerazioni che si sono fatte sulle festività c’è da aggiungere il conto sul valore aggiunto che pranzi e cene hanno prodotto. Già perché il giorno di Natale le tavole imbandite degli italiani hanno prodotto circa 33mila tonnellate di rifiuti. Riciclare nel modo corretto questi scarti agroalimentari ha un valore: ben 3 milioni di euro, circa 10 volte la spesa annua del Comune di Roma per l’acquisto di medicinali e materiale sanitario destinato agli anziani (fonte: www.soldipubblici.gov.it). Il bilancio arriva da WAS, il think tank sui rifiuti e sul riciclo di Althesys che ha presentato nelle ultime settimane del 2014 il report di settore.
Secondo Alessandro Marangoni, l’AD di Althesys, la raccolta differenziata “rappresenta una delle grandi sfide del futuro, non solo in termini ambientali ma anche sotto il profilo economico”. Basti pensare che tutto il comparto italiano della gestione dei rifiuti e del riciclo fattura oltre 20 miliardi di euro, quanto le energie rinnovabili, più di molti settori manifatturieri tradizionali, come ad esempio il tessile o il vinicolo.
Riciclare nel modo corretto i rifiuti della tavola fa guadagnare tutti noi, mentre sprecare cibo ha un costo piuttosto alto: in Italia il 3% del consumo di energia è legato agli scarti alimentari, con la stessa energia si potrebbe scaldare e dar luce a oltre un milione e mezzo di italiani.