Una persona è morta e altre sei sono rimaste ferite in modo grave oggi nel crollo del palco in allestimento a Trieste per il concerto di Jovanotti.
Quando la struttura, alta una decina di metri, all’improvviso e per cause ancora da accertare ha ceduto e si è accartocciata su se stessa, il giovane, Francesco Pinna, uno studente di 20 anni, è rimasto sotto.
«È morto sul colpo» ha decretato il medico legale, Fulvio Costantinides. Il parallelepipedo di tubi innocenti montato sul palco ha colpito nella sua caduta anche una decina di altre persone. Avrebbe potuto fare una strage, invece a sera nell’ospedale Cattinara rimangono ricoverate ‘solo’ sette persone: cinque in osservazione, uno in condizioni serie e un altro, grave, è in rianimazione.
Il cantante, dopo aver appreso la notizia, ha espresso, tramite Twitter, la sua vicinanza alla famiglia del giovane operaio morto, Francesco Pinna, e ha definito l’incidente “una tragedia che mi toglie il fiato“. “Il mio dolore è rivolto a Francesco Pinna, studente lavoratore, la cui vita si è fermata oggi nell’incidente che ha travolto la mia squadra”, ha scritto Jovanotti sul social network. “Questa tragedia mi toglie il fiato e mi colpisce profondamente. Un tour è una famiglia e si lavora per portare in scena la vita e la gioia. (Sono) con la famiglia di Francesco Pinna e con i suoi amici. Il mio cuore è pieno di dolore”. Il cantante ha deciso di annullare tutte le date del tour.
Testimonianze raccolte tra i colleghi di Francesco Pinna, racconterebbero una realtà molto amara. “Sai quanto guadagna un ragazzo come lui? Cinque euro l’ora. Non si diventa ricchi; si può morire per questo? Per cinque euro l’ora? E’ una follia”. Sono queste le parole, riportate dall’Ansa con cui uno dei colleghi di Francesco avrebbe commentato l’accaduto.
Il ministro del Lavoro, Elsa Fornero, ha annunciato che gli ispettori del ministero sono stati “incaricati di accertare cause e responsabilità” dell’incidente e si è detta “turbata” per la tragedia, avvenuta mentre si preparava “un evento di passione per la musica, divertimento e gioia”.
“Ogni incidente sul lavoro ci costringe a riflettere sulle gravi responsabilità che tutti noi abbiamo e che dovrebbero diventare quasi un’ossessione. E’ una battaglia di civiltà alla quale personalmente non solo non mi sottrarrò ma dedicherò ogni mia energia”, ha detto il ministro in un comunicato.