Sono già 69 dall’inizio dell’anno i morti sul lavoro per infortuni e diventano 124 se si aggiungono i lavoratori morti sulle strade e in itinere. Lo denuncia l’Osservatorio indipendente di Bologna che alla data dell’8 febbraio di quest’anno ha registrato uno spaventoso aumento del 65 per cento di incidenti rispetto allo scorso anno. “Questo perché – si legge sul sito dell’Osservatorio – i lavoratori per mantenere il loro posto, quasi sempre precario, e non essere licenziati si espongono a rischi mortali“.
L’Osservatorio indipendente di Bologna è stato fondato da un metalmeccanico in pensione, Carlo Soricelli, il 1 gennaio 2008 in ricordo dei sette operai della Thyssen. Ne fanno parte solo volontari che raccolgono dati e monitorano la situazione su tutta l’Italia.
L’Osservatorio segnala che sono in arrivo i periodi più critici dell’anno:
“Nella seconda decade di marzo inizieranno le stragi di agricoltori ed edili, in gran parte nel centro sud. Il periodo critico per queste categorie, soprattutto per l’agricoltura, finirà, al meridione, alla fine di marzo. In aprile inizieranno le stragi nel nord che dureranno fino alla fine di maggio, per poi riprendere sull’intero territorio italiano più avanti. Pericolosissimi questi mesi, per gli agricoltori dell’Alto Adige, che muoiono in tantissimi da maggio ad agosto schiacciati dai trattori che guidano e che si ribaltano travolgendoli. Gli agricoltori muoiono per la maggioranza in tarda età schiacciati dagli obsoleti trattori che guidano. I riflessi poco pronti e un territorio per la maggior parte in pendenza sono componenti micidiali. Gli edili con l’arrivo della bella stagione lavorano per lo più all’aperto e in situazioni pericolose. A morire e ad infortunarsi gravemente sono soprattutto edili meridionali e stranieri, con contratti spesso precari, ma anche in nero. Lavorano per lo più in piccole o piccolissime aziende in sub appalto. Queste due categorie a rischio devono stare soprattutto attente alle condizioni meteoreologiche. Ci siamo accorti che dopo un periodo persistente di pioggia, per cercare di recuperare i lavori rimasti indietro, queste categorie, si espongono a rischi maggiori in terreni intrisi d’acqua o in superfici scivolose”. L’Osservatorio chiede ai visitatori del sito e ai blog liberi di dare un contributo di informazione per far circolare maggiormente l’allarme.
Ricordiamo che nel 2010 le vittime sul lavoro sono state 593, 1080 se si aggiungono i morti sulle strade e in itinere e 25.000 invalidi.