E’ stata presentata dal Network Nazionale per la Prevenzione del Disagio Psicosociale nei Luoghi di Lavoro, coordinato dall’ISPESL, la proposta metodologica per lo stress-lavoro correlato. Il Network ha sottolineato la necessità che preliminarmente il processo di valutazione debba essere accompagnato da adeguate azioni informative, all’interno della realtà lavorativa, volte a migliorare la consapevolezza e la comprensione dello stress da lavoro. A questo proposito i Centri di riferimento regionali afferenti al Network si rendono disponibili a supportare le imprese del territorio, affinché la info-formazione di tutti i soggetti coinvolti (lavoratori, dirigenti, preposti) possa rappresentare un elemento distintivo del DVR.
“Con la firma, nel 2004, dell’Accordo quadro europeo sullo stress nei luoghi di lavoro – si legge nella prefazione al documento – viene “ufficializzato” che lo stress lavoro-correlato, in quanto possibile fattore di rischio per i lavoratori alla stregua di altre noxae, va adeguatamente valutato da parte del datore di lavoro e, se presente, gestito, al fine di preservare la salute del lavoratore. In tal modo, a livello europeo, la salute del lavoratore viene tutelata nella sua definizione più ampia statuita dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), quale “stato di completo benessere fisico, mentale e sociale, non consistente solo in un’assenza di malattia o d’infermità”. Nel contesto italiano, (…) la recente emanazione del D.Lgs 81/08 e sue successive modifiche ed integrazioni, oltre ad allineare la definizione di “salute” a quella dell’OMS, per quanto concerne la valutazione dei rischi rileva ed esplicita che, oggetto della stessa, sono “tutti i rischi per la sicurezza e la salute dei lavoratori, ivi compresi quelli riguardanti gruppi di lavoratori esposti a rischi particolari tra cui anche quelli collegati allo stress lavoro-correlato, secondo i contenuti dell’accordo europeo dell’8 ottobre 2004”. L’ISPESL, negli ultimi anni, ha implementato la sua attività di ricerca sulla tematica stress lavoro-correlato sia attraverso la ricerca in autonomia, sia in collaborazione con partners europei nell’ambito del VI Programma Quadro della Commissione Europea nel Progetto PRIMA-ef (Psychosocial Risk Management at Work – European Framework). Il presente documento, frutto del lavoro del Network Nazionale per la Prevenzione del Disagio Psicosociale nei Luoghi di Lavoro, istituito dall’ISPESL nel 2007 per l’individuazione di percorsi diagnostici condivisi in materia di rischio psicosociale e costituito sia da personale universitario che da professionisti del Servizio Sanitario Nazionale appartenenti a diverse discipline sanitarie (psicologi clinici e del lavoro, psichiatri, medici legali e medici del lavoro), vuole essere un contributo all’individuazione di metodologie applicabili alla valutazione dello stress lavoro-correlato negli ambienti lavorativi”.