La differenza c’è e si vede. O meglio si sente, e forse si “vive”. È l’ultimo affondo a favore del biologico nella dichiarata guerra tra tipi di agricoltura e allevamento. I dati a supporto delle coltivazioni pulite sono stati raccolti da un team internazionale di esperti guidati dalla Newcastle University, nel Regno Unito, che ha condotto il più recente e comprensivo studio in tema di coltura biologica. La ricerca ha analizzato 343 studi sulle differenze in composizione tra alimenti biologici e convenzionali, dimostrando che i primi contengono concentrazioni fino al 60% più alte di antiossidanti rispetto alle altre colture. Non solo: le colture bio presentano livelli significativamente più bassi di metalli pesanti tossici, come il cadmio, che è uno dei tre contaminanti metallici, assieme al piombo e al mercurio, per i quali la Commissione europea ha fissato i livelli massimi ammissibili di contaminazione. Questo elemento è presente quasi il 50% in meno nelle colture biologiche rispetto a quelle convenzionali.
“Questo studio dimostra che la scelta di alimenti prodotti secondo norme di coltivazione biologica può portare a una maggiore assunzione di antiossidanti, desiderabili nella nostra alimentazione, così come a una ridotta esposizione a metalli pesanti tossici”, afferma Carlo Leifert che ha coordinato lo studio pubblicato lo scorso 15 luglio sul British Journal of Nutrition.
I risultati contraddicono sia quelli pubblicati nel 2009 dalla Food Standards Agency (FSA) nel Regno Unito, che i più recenti del 2012 pubblicati sull’Annals of internal medicine, che dichiarano la non esistenza di differenze sostanziali o significativi benefici nutrizionali nel consumare alimenti biologici. Gli antagonisti del bio affermano che il contenuto dei pesticidi presenti nel cibo tradizionale è comunque al di sotto degli standard indicati per la salute umana e non sono stati dimostrati vantaggi sostanziali per la salute nel consumo di alimenti coltivati con metodi puliti. Quest’ultima ricerca evidenzia invece che non solo le concentrazioni di antiossidanti come polifenoli sono più alte del 18-69% nel biologico, ma numerosi studi collegano gli antiossidanti a un ridotto rischio di malattie cardiovascolari, neurodegenerative e alcuni tumori.
Fonte: Huffingthon Post